Coerenza cardiaca: uno stato neurofisiologico ottimale di benessere globale
In questo articolo scopriamo insieme cos’è la coerenza cardiaca, lo stato neurofisiologico che una buona variabilità del ritmo del cuore comporta. Nel precedente articolo abbiamo visto cos’è l’HRV (l’alternanza del ritmo cardiaco) e come una buona alternanza di accelerazione e decelerazione dei battiti del cuore aiuti a vivere meglio. Oggi approfondiamo cosa succede nel corpo e nel cervello quando l’HRV ci permette di entrare in stato coerenza cardiaca. Ma prima vediamo cos’è.
La coerenza cardiaca è uno stato fisiologico in cui tutte le parti del corpo stanno remando nella stessa direzione.
Rappresenta uno stato ottimale di equilibrio psicofisico, dove corpo, mente ed emozioni lavorano in perfetta armonia. In questa condizione il cuore e il cervello sono sincronizzati e i nostri principali sistemi – nervoso, respiratorio, ormonale, cardiovascolare e immunitario – operano in completa sinergia. E questa sinergia è la base della nostra salute, è la base della nostra felicità.
Spandakārikā, II.5
Colui che ha conseguito questo stato di coscienza […] ininterrottamente compenetrato con la suprema realtà, è senza dubbio un liberato in vita.
Il termine “coerenza cardiaca” deriva dal fatto che, in questo stato, il cuore batte in modo armonico e coerente. Ovvero crea un’onda di frequenza morbida e non a scatti. Il cuore infatti ogni volta che batte manda input elettrici e di conseguenza crea un campo elettromagnetico che si propaga sotto forma d’onda.
Coerenza cardiaca e ritmo del cuore
La frequenza con cui gli input del cuore si propagano nel corpo ha un’alternanza massima durante la giovinezza. Tende poi a diminuire con l’età o con uno stile di vita poco sano come quello che caratterizza più o meno la vita di tutti: stress cronico, mancanza di esercizio fisico, riposo insufficiente e alimentazione inadeguata. Per questo non solo le tecniche di respirazione possono aiutarci ad allenare il ritmo del cuore a entrare in coerenza. Anche ciò che mangiamo, il movimento e lo stile di vita contribuiscono come sappiamo alla nostra salute. Mangiare cibi nutrienti e bilanciati può influire positivamente sulla salute cardiaca.
Lo stesso accade dormendo a sufficienza e mantenendo una routine di sonno regolare e di adeguato riposo. Spesso spingiamo troppo l’acceleratore non riposandoci praticamente mai, ma il recuperare le energie è di fondamentale importanza! Se dobbiamo ricaricare il cellulare perché funzioni, ricordiamoci che anche noi siamo un complesso energetico e abbiamo bisogno di ricaricarci. E di farlo a piccole dosi tutti i giorni, non solo in vacanza. Il tempo dedicato al recupero, come la meditazione, non sarà tempo sottratto alle cose più importanti, ma gliene donerà di più e di più efficace.
Anche fare esercizio aerobico può contribuire ad aumentare l’HRV. Attività come camminare, correre o nuotare possono migliorare la variabilità della frequenza cardiaca aumentando la velocità del battito del cuore. Ricordiamoci che una buona HRV non è determinata dal fatto di sentirci rilassati. il rilassamento è dovuto alla parte del sistema nervoso autonomo correlato al rallentamento del battito del cuore e a una maggiore calma. Una buona HRV è data da un’equilibrata alternanza delle due parti del sistema nervoso autonomo, e quindi anche di quella che fa battere il cuore più forte. Attività come lo yoga, combinando movimento, respirazione e meditazione da un lato aiutano a raggiungere uno stato di equilibrio psicofisico in stati di stress (riducendo l’attività del sistema nervoso simpatico); ma aumentano anche ‘HRV proprio perché nella pratica delle sequenze yoga c’è una continua alternanza delle due parti del sistema nervoso.
Coerenza cardiaca ed emozioni
Le ricerche sulla coerenza cardiaca condotte dall’HeartMath Institute in California, hanno rivelato che l’HRV cambia anche in base alle emozioni che proviamo. Il che vuol dire che in base ai nostri sentimenti contribuiamo o meno alla nostra salute. La cosa fantastica è che possiamo imparare a provare emozioni che siano benefiche per la nostra salute psicofisica “semplicemente” allenandole. Già da millenni buddhisti e induisti praticano tecniche di meditazione per trasformare le emozioni negative in positive. Ma fino ad ora non avevano avuto la convalida della scienza quindi non tutti ci credevano. Ora non abbiamo più scuse. Possiamo e, oserei dire dobbiamo, insegnare al corpo e alla mente come stare bene perché davvero è possibile farlo. Potrebbe essere sconcertante per tante persone, come lo è stato inizialmente anche per me, credere che abbiamo dentro di noi questo potere. Ma lo abbiamo.
Possiamo allenare il nostro corpo a provare emozioni positive esattamente come possiamo allenare qualsiasi muscolo del nostro corpo. Basta fare pratica.
E anche qui già la sapevano lunga i nostri orientali.
Sutra Anapanasati
Inspiro e provo gioia. Espiro e provo gioia
Inspiro e calmo e rassereno le attività della mente in me. Espiro e calmo e rassereno le attività della mente in me
Emozioni negative come rabbia, ansia, paura e frustrazione causano un tracciato disarmonico e caotico nel ritmo del battito del cuore, tracciato che indica incoerenza cardiaca. Questo vuol dire che i nostri sistemi non stanno collaborando al nostro benessere. Stiamo infatti compromettendo il nostro sistema immunitario e producendo ormoni dello stress. Bastano 5 minuti di rabbia per lasciare per ore questi ormoni circolare dentro di noi.
Ma è vero anche il contrario: emozioni positive come gioia, calma, amore, gratitudine e gentilezza producono un ritmo cardiaco armonico e regolare, creando un’onda sinusoidale ben definita e indicando uno stato di coerenza cardiaca in cui stiamo aumentando la produzione di sostanze benefiche – maggiori immonoglobuline, maggior ossitocina e di conseguenza maggiori endorfina e serotonina.
Cosa sono le emozioni
Ogni emozione è un riassestamento fisiologico di tutti i sistemi del corpo in risposta a un cambiamento ambientale (esterno o interno). Ogni volta che succede qualcosa, dentro o fuori di noi, il corpo cambia la sua conformazione. Quando il cambiamento è particolarmente intenso o ripetuto, viene registrato dal cervello che gli dà una connotazione di significato e lo registra per usarlo come riferimento per gli accadimenti futuri. Ogni emozione comporta più di 1400 di questi cambiamenti tra cui la riduzione o produzione del fantomatico cortisolo, l’ormone dello stress.
In genere si pensa che questo riassestamento fisiologico venga solo determinato dal cervello dato che è lui a regolare la produzione degli ormoni e i vari processi interni regolati dal sistema nervoso autonomo.
Ed è vero che è il cervello a governare questi cambiamenti, ma quello che si è scoperto ormai da anni è che il cervello riceve messaggi da qualcos’altro e che è in base a questi messaggi che decide cosa far succedere nel corpo (ovvero ciò che noi chiamiamo emozione).
È il cuore a inviare al cervello i messaggi relativi a ciò che il corpo percepisce come un cambiamento significativo che , a sua volta, implica una risposta di riassestamento/adattamento: i messaggi che dal corpo vanno al cervello – affinché vengano valutati e in base a queste valutazioni tradotti in riassestamenti fisiologici – passano appunto dal cuore. L’80% delle fibre nervose vagali sono afferenti, vanno cioè dal basso verso l’alto e non viceversa (il nervo vago è il più lungo nervo del SNA parasimpatico).
Calibrando il battito del cuore, ovvero come il cuore batte, possiamo mandare degli input diversi al cervello e quindi regolare le nostre emozioni (ciò che dal cervello arriva al corpo).
Come? Grazie a semplici tecniche di respirazione che aiutano proprio a creare degli input armonici, dei messaggi coerenti dal cuore al cervello. La respirazione è l’unica funzione del SNA (sistema nervoso autonomo) che possiamo infatti regolare noi stessi.
È la stessa cosa che da sempre fa il pranayama (la regolazione del respiro nelle tecniche yogiche): regola la respirazione con effetti positivi su mente e corpo. Abbiamo oggi la prova scientifica della potenza del respiro e del suo impatto sul cuore. È il cuore che governa il nostro organismo. Ed è il cuore che dobbiamo contattare se vogliamo liberarci dei nostri affanni.
Chandogya Upanishad VIII. 1.1
Orbene, nel [corpo] […] c’è un piccolo fior di ninfea, una casa (ossia il cuore); dentro c’è un piccolo spazio vuoto. Ciò che in esso si trova, questo bisogna cercare, questo in verità bisogna cercar di conoscere
Quanto grande è lo spazio [esteriore], altrettanto è lo spazio entro il cuore, in esso in verità sono compresi cielo e terra, fuoco e vento, sole e luna, lampo e le stelle e ciò che quaggiù ognuno possiede e ciò che non possiede: tutto in esso è compreso.
Le tecniche di respirazione ideate dall’HeartMath sono comprovate e testate da più di 30 anni e finalmente anche medici, ricercatori, filosofi e anche giovani studenti le stanno diffondendo anche in Italia. Io e la cardiologa Lucia Duro parliamo di coerenza cardiaca in questo video, Lara Lucaccioni porta da anni queste tecniche nelle aziende, la dott.ssa Silvia di Luzio, cardiologa e terapeuta, esperta della coerenza cuore cervello usa la coerenza cardiaca come strumento di cura e il neolaureato con lode in ingegneria informatica Valerio Pergola diffonde sui suoi conosciuti canali quanto ha provato su di lui avere degli effetti più che benefici sulla riduzione dello stress da Università.
Vuoi provare anche tu? Scrivimi qui, sarò lieta di inviarti un file audio con cui cominciare!