Modulare la realtà e amare se stessi
Se è vero che ciò che abbiamo dentro è la matrice della nostra realtà (nell’esperimento doppia fenditura la fisica quantistica ha dimostrato che è lo sguardo dell’osservatore a far collassare l’onda in un range di possibili stati e luoghi fisici), occorre fermarci un attimo a riflettere: cosa possiamo fare noi nel concreto per modulare la realtà che, a questo punto non possiamo più definire “realtà che ci circonda”, ma “realtà che noi stessi contribuiamo a rendere reale”? Accettare ciò che si è fatto finora, imparare cioè ad amare se stessi e accettarsi così com’è, è il primo passo per creare la realtà che vogliamo. A partire dal liberarci delle catene che ci impediscono, inconsciamente, di farlo.
Che cosa c’entra questo con l’amare se stessi e con i liberarsi delle zavorre che impediscono di vivere serenamente?
Noi in genere pensiamo che la nostra felicità dipenda da ciò che possediamo, dalle relazioni che abbiamo, dai successi che raggiungiamo e così via. Quindi già questo dovrebbe spingerci a voler capire come possiamo contribuire a far sì che la realtà sia ricca di tutto ciò, no?! Eppure, una volta capito che è dentro di noi che abbiamo ciò Deepack Chopra chiama la Pura Potenzialità, tutto ciò che ci serve arriverà a noi spontaneamente.
Magia? No in realtà è la stessa cosa che succede quando si cerca di stabilire la posizione di una particella elementare, secondo quanto stabilito dal principio di indeterminazione, correlato al suddetto esperimento della doppia fenditura.
“Il principio di indeterminazione da un punto di vista concettuale significa che l’osservatore, cioè lo scienziato che fa la misura, non può mai essere considerato un semplice spettatore, ma che il suo intervento, nel misurare le cose, produce degli effetti non calcolabili, e dunque un’indeterminazione che non si può eliminare”
Giulia Pancheri – Fisico
Più i nostri pensieri sono caotici, più le nostre emozioni correlate a basse frequenze nel corpo, più la nostra coerenza cardiaca fuori fase, più emettiamo nel campo, interno ed esterno, energia caotica e poco indirizzata a ciò che diciamo, con la nostra parte conscia, di volere.
Ma se noi ci riusciamo a prendere le distanze da questo turbinio di pensieri ed emozioni cosiddette negative, più non ci facciamo travolgere dalla centrifuga di questo loop, più la realtà che si manifesterà a partire da ciò che abbiamo dentro sarà allineata a questa cosiddetta positività. In realtà non è che si tratti di positività o negatività, ma di energia che a seconda delle frequenze si manifesta appunto in modo diverso.
Amare se stessi vuol dire non identificarsi nei pensieri pensati e nelle emozioni provate
Non siamo definiti dalle nostre emozioni, dai nostri pensieri, dalle nostre credenze. Tutte queste cose si manifestano in polarità, ma l’energia che sta dietro a tutto questo non ha polarità.
Tutto è energia, come diceva Einstein. Tutto è vibrazione. Possiamo, e dobbiamo, allinearci con energia e vibrazione positiva per poter creare positività!
Provare emozioni di questo tipo, produce frequenze armoniche nel corpo (e nella mente). Si entra in stato di coerenza cardiaca in cui i due sistemi nervosi, che si attivano nelle due fasi della respirazione, si alternano in modo armonioso appunto, ma si alternano integrandosi. Non c’è solo i buono: c’è un tutt’uno in cui le due parti apparentemente opposte lo sono solo nel manifestarsi di questo uno.
L’energia che noi stessi andiamo a modulare con le nostre onde cerebrali ed emotivo-volitive è la stessa che viene modulata dalle onde cerebrali ed emotivo-volitive degli altri. Come si intrecciano queste onde è ciò che fa sì che la realtà si manifesti. Esiste un unico mare di vibrazioni e come questo si concretizza, dipende da come noi proiettiamo le nostre frequenze. Dipende, per la scienza, dipende dallo sguardo dell’osservatore.
Lo stato meditativo ci aiuta a calmare la mente e a farci vibrare di onde cerebrali meno caotiche. Il focalizzarci e affidadarci a qualcosa di più grande di noi toglie alle emozioni il timone. Solo così possiamo sintonizzarci al flusso della realtà positiva perché la realtà si manifesta in linea con ciò che abbiamo dentro. Non è filosofia. È fisica. Solo quando siamo integri e integrati dentro di noi possiamo sperimentare una realtà altrettanto soddisfacente.
Costanza e tenacia per manifestare la realtà che desideriamo davvero
Finché rimaniamo nel marasma della lavatrice mentale e finché a guidarci sono le emozioni, la realtà manifesterà questo stato dell’essere: sarà caotica e altalenante, nella migliore delle ipotesi.
Si può direzionare la nostra energia in maniera diversa: sì certo, ma “non è facile“! Quante volte ce lo dite.
I miei maestri buddhisti ripetono spesso che questa storia della via facile è una questione prettamente occidentale: noi decidiamo in base alla facilità, non in base all’utilità (a ciò che ci fa bene) di ciò che scegliamo di fare. O meglio: scegliamo anche in base all’utilità, ma sicuramente siamo spinti a scegliere la vita più facile anche se dovessimo perdere un po’ dei benefici che avremmo a seguirne una un po’ più faticosa.
La fatica è un passaggio verso la meta: ci può essere oppure no. E se c’è, non deve distoglierci dall’obiettivo che, in questo caso, è il maggiore che ci possa essere: una vita serena!!
Quindi, sì, si fa fatica! Ma come dei guerrieri possiamo metterci la nostra armatura (sappiamo già che riceveremo dei colpi) e affrontare colpi e fatica.
Per uscire dai soliti schemi mentali che hanno manifestato la nostra realtà odierna, se non ci soddisfa, non abbiamo altra scelta: dobbiamo crearne di altri. E questo richiede tempo, fatica e dedizione.
O figlio di Kunti dalle braccia possenti, ciò che dici è corretto; la mente è davvero molto difficile da controllare. Ma con la pratica e il distacco, può essere controllata. *
Bhagavad Gita VI.35
L’arresto delle modificazioni della mente si raggiunge con una pratica continua e con il non attaccamento. **
Yoga Sutra 1.12
Abhyasa, costanza e tenacia. E vairagya, distacco. Sappiamo che il risultato arriverà. Lasciamo che sia la vita a farlo arrivare a noi.
Come? Fidiamoci ed affidiamoci. E se avete bisogno di una mano per farlo, noi e i nostri corsi siamo qui per questo 🤗
* śhrī bhagavān uvācha
asanśhayaṁ mahā-bāho mano durnigrahaṁ chalam
abhyāsena tu kaunteya vairāgyeṇa cha gṛihyate
** abhyāsa-vairāgya-ābhyām tan-nirodhah