Paura di cambiare, quello che ti frega
Quante volte abbiamo paura di cambiare? Persino nelle cose più piccole, quello che mangiamo a colazione o la strada che facciamo per andare al lavoro -giusto per dirne un paio- ci facciamo condizionare dalla paura di cambiare.
Intendiamoci, è un processo naturale, poiché il nostro “sistema corpo”, come sempre avviene in natura, cerca di risparmiare energia (siamo ecologici per natura e non lo sappiamo!). Dunque, secondo questa lettura, avere paura di cambiare (in certi casi il termine paura è, ovviamente, un po’ eccessivo) è un modo che ci serve per spendere al meglio le nostre energie e risparmiare, in modo da avere risorse per eventuali altre necessità (è un processo antichissimo di quando vivevamo alla mercé delle bestie feroci). E questo ancora oggi per le cose semplici va benissimo! Tuttavia, come succede per tante altre cose della vita, c’è una paura di cambiare positiva e una invece meno utile per noi e la nostra evoluzione.
La paura di cambiare positiva e quella negativa
Se alcuni tipi di resistenze al cambiamento sono innate nel nostro sistema biologico, altre, soprattutto legate al nostro sistema psichico, non ci fanno tanto bene. Questo secondo tipo di resistenze intralciano il nostro percorso di cambiamento e dunque, impedendoci di uscire dalla nostra comfort zone, ci impediscono di misurarci con qualcosa che non conosciamo, che magari sarebbe molto meglio per noi o molto meglio per noi in quel determinato momento.
Troppo spesso ci scordiamo che siamo esseri in continua evoluzione. Ogni 7 anni tutte le nostre cellule cambiano e noi, che tutt’al più vediamo solo un po’ di invecchiamento, dimentichiamo di essere completamente rinnovati. Infatti siamo spesso troppo impegnati a definire la nostra identità, chi siamo, a rimarcarla, a confermarla, a confermare le nostre convinzioni, ma in realtà dovremmo ricordare che tutto fluisce e tutto cambia continuamente, compresi noi.
Uscire dalla comfort zone
Quanto ci piace stare in quello che conosciamo! Ci fa sentire così al sicuro! E’ la nostra comfort zone. Ci piace così tanto che persino quando ascoltiamo qualcuno che ci parla di qualcosa, tendiamo ad andare a cercare, a sottolineare, quello che già conosciamo, perché questo ci rassicura. Solo raramente cercheremo di confrontarci non tanto con informazioni nuove, ma piuttosto con il tipo di pensiero nuovo, diverso dal nostro, che il nostro interlocutore ci può portare.
Eppure è solo uscendo dalla comfort zone che ci possiamo evolvere. Per farlo dobbiamo sicuramente attraversare prima una zona oscura e terrifica, dove perdiamo la sicurezza in noi stessi, cerchiamo scuse per tornare indietro e non affrontare le prove che ci ritroviamo davanti e ci sentiamo molto alla mercé del prossimo (solo a me è venuto in mente il viaggio di Dante?). Eppure, se troviamo il coraggio di attraversare questo pezzo di strada, finalmente si riapre il cielo stellato sopra di noi!
E quindi uscimmo a riveder le stelle
Se riusciamo a uscire dalla comfort zone e ad attraversare quella che potremmo chiamare fear zone, possiamo trovare molte risorse dentro di noi che non sapevamo di avere (ma che sono sempre state lì) che ci permettono di affrontare nuovi problemi e nuove sfide, di acquisire nuove capacità, o quantomeno di divenirne consapevoli attraverso l’esperienza, e, infine, di ampliare la nostra comfort zone.
Usciti da questa nuova zona di apprendimento, ecco che si manifesta un’area di crescita. Vinta la paura di cambiare e preso fiducia nelle nostre nuove capacità, ma anche presa consapevolezza della nostra forza e del coraggio che abbiamo, diventiamo finalmente capaci di trovare qual è il nostro intento nella vita, di darci nuovi obiettivi e di raggiungerli per vivere finalmente con pienezza ciò che desideriamo, avendo così compreso come essere felici nella vita (qui puoi leggere il nostro articolo che si intitola proprio così).
salimmo sù, el primo e io secondo,
tanto ch’i’ vidi de le cose belle
che porta ’l ciel, per un pertugio tondo.
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
Dante, Inferno, XXXIV 139
(per un parallelo tra l’esperienza di Dante nella Commedia e quella di Arjuna nella Bhagavad Gita, leggi qui l’articolo di Cristiano Luchini).
Una pratica preziosa per vincere la paura di cambiare
Sicuramente la meditazione è uno strumento molto prezioso in questo cammino. Ci permette di spegnere la lavatrice mentale (puoi provare le pratiche che ti proponiamo qui) e di misurarci con l’esplorazione dell’ignoto e la nostra forza di volontà. In questo io trovo che la Vipassana sia -almeno nella mia esperienza- la tecnica più potente.
Prova e mettiti alla prova. E se ti va, facci sapere come è andata commentando questo articolo del blog oppure scrivendoci a info@amayogacura.it