Sapere cos’è la paura per affrontare la paura!
Per affrontare la paura occorre anzitutto sapere cos’è! Ma in che senso cos’è la paura?! Lo sappiamo benissimo tutti. Ma è davvero così? La paura è una reazione fisiologica del corpo ad un evento percepito come pericoloso. La percezione dei sensi si traduce nell’attivazione di una parte del sistema nervoso che produce nel corpo ormoni quali l’adrenalina e/o il cortisolo, prodotti dalle ghiandole surrenali. Il corpo si attiva a scappare o ad attaccare a seconda di quale sia la migliore strategia di difesa in quel momento, mandando più sangue nelle gambe e meno al cuore. Affrontare la paura ci aiuta ad accettarla come normale reazione e a riportare il sistema in omeostasi.
La paura si dice sia nata nell’uomo per proteggersi dalla tigre dai denti a sciabola e come tale è davvero qualcosa di molto utile a tutti noi.La paura, come tutte le emozioni, ci dice qualcosa dell’ambiente circostante e ci serve! Perfino la rabbia, che tutti etichettiamo come negativa, è funzionale alla vita. Conoscere come funzionano le nostre emozioni è basilare per sapere come essere felici nella vita, perché troppo spesso ce ne facciamo travolgere.
Il problema delle emozioni infatti è la loro cronicizzazione: quando le reazioni fiosiologiche del corpo continuano e non il sistema nervoso non torna in equilibrio. La paura di per sé, con la produzione degli ormoni e delle attivazioni corporee suddette, dovrebbe durare meno di 5 minuti. Dovrebbe farci scappare dalla tigre e stop. Subito dopo, le due parti del sistema nervoso, dovrebbero tornare a collaborare.
Il sistema nervoso della paura
Il sistema nervoso periferico, quello che porta le informazioni da/a quello centrale, composto da cervello e midollo spinale, è suddiviso in due componenti fondamentali: il sistema simpatico (che ci porta ad attaccare o scappare) e quello parasimpatico, a sua volta diviso in una branca più evoluta (correlata al nervo vago ventrale) e in una più antica che condividiamo con i rettili (correlata al nervo vago dorsale).
In realtà per affrontare la paura la prima cosa che un essere umano effettivamente fa per proteggersi dai nemici non è attaccare o scappare. In situazioni di pericolo in primis si cerca l’aiuto di un altro membro del gruppo, attivando la parte più evoluta del nostro sistema nervoso. Quando l’aiuto del pubblico non è possibile, allora il sistema, in automatico, si tara in modalità attacco o fuga. Se nemmeno queste vie hanno successo, si arriva all’ultima spiaggia: fingersi morti, come fanno i rettili.
Come abbiamo detto prima, il vero problema non è tanto l’aver paura che, come tutte le emozioni, è un segnale di un cambiamento ambientale percepito dall’organismo come destabilizzante per il suo equilibrio. Il problema è la sua cronicizzazione: al giorno d’oggi siamo tutti e sempre sotto stress, il che vuol dire che, di continuo, produciamo nel corpo gli stessi ormoni e attiviamo le stesse reazioni neurofisiologiche.
Il coraggio non è non aver paura, ma sapere come affrontarla.
Attiviamo la corteccia per affrontare la paura
Il più delle volte la nostra paura è dettata più da reazioni non mediate dalla nostra corteccia cerebrale, ma da automatismi inconsci.
Cosa vuol dire? Che se qualcosa o qualcuno ricorda al corpo una situazione già vissuta che ci ha procurato stress e paura, noi in automatico riviviamo quelle attivazioni. Non vuol dire essere stupidi! Semplicemente funzioniamo così. La maggior parte delle cose che facciamo tutti i giorni avviene in questo modo. E meno male che funzioniamo così: pensate se dovessimo pensare a come far circolare il sangue nelle vene, alle reazioni tra le cellule, a come mandare un’informazione da un neurone all’altro.
Tutto ciò che facciamo per mantenerci in vita è il risultato di attività inconsce, che avvengono in automatico. E lo stesso succede ad esempio per il camminare e il parlare, funzioni che abbiamo imparato facendo esperienze la cui procedura il cervello ha archiviato, per usarla in automatico quando ci serve. Fa lo stesso per qualsiasi esperienza. Per questo riviviamo la paura anche in casi in cui non serve. Perché, in automatico, il corpo si ricorda di qualcosa di simile che ha già vissuto. Questi automatismi si creano nei primi anni di vita, esattamente come tutti i nostri schemi procedurali.
Ma perché sapere tutto questo dovrebbe aiutarci a vivere meglio e a capire come essere felici nella vita? Perché ci aiuta a osservarci nelle nostre reazioni e a usare meno la parte del cervello istintiva (il sistema rettiliano) e quella correlata ai ricordi emotivi (il sistema limbico).
La meditazione aiuta oltremodo in questo! Meditare aiuta non solo a riportare in equilibrio i due emisferi cerebrali, ma anche a disattivare “il sistema nervoso della paura” che così spesso prende il sopravvento nelle nostre vite.
Non vuol dire che la paura scomparirà. Ma che avremo gli strumenti per affrontare la paura senza farci da essa dominare.
Se conosci la paura, ti fa meno paura!!
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