Come affrontare un rientro pieno di (troppi) stimoli
Sarà capitato anche a te, mentre guardavi l’orizzonte dalla cima di una montagna o in riva al mare, di fare questo pensiero: ora rientrerò al lavoro e si ricomincerà a correre. Come farò ad affrontare un rientro pieno di troppi stimoli? Come combattere lo stress quotidiano? Non so se ce la faccio…
La prima buona notizia è che ce la puoi fare sicuramente! La seconda buona notizia è che ci sono un sacco di strumenti semplici e che si possono mettere in pratica facilmente per combattere lo stress da rientro.
La prima cosa è portare con sé un po’ di quelle buone abitudini che si sono prese in vacanza -e di cui abbiamo scritto negli ultimi articoli e nella newsletter-.
Strumenti da mettere in pratica per combattere lo stress
1 – ascoltarsi. Già il fatto di fermarci a pensare cosa ci aspetta al rientro e ascoltare il nostro stato d’animo di fronte a questa prospettiva è un passaggio molto importante. Prendiamo consapevolezza di come ci sentiamo e di cosa siamo disposti a fare e cosa no.
2 – rispettare i propri tempi. Per molti di noi significa rallentare un po’. Magari in vacanza siamo riusciti a trovare un ritmo più adatto a noi, che ci faccia stare bene. Teniamolo presente. Sicuramente il rientro ci riempirà di stimoli e saremo tirati per la giacchetta da mille parti: sul lavoro, dal partner, dai figli, dalle mille incombenze. Restiamo in ascolto del nostro corpo, che sa dirci se stiamo tirando troppo, e autorizziamoci a dire dei No e degli Aspetta, ora non è il momento.
3 – fare attività fisica per scaricare le energie e gli stimoli in accumulo. Nella nostra vita siamo sollecitati da tanti, troppi input. I nostri sensi sono sempre accesi: tramite gli occhi, le orecchie, il naso, tutti gli organi di senso, a ogni istante riceviamo migliaia di stimoli. E’ come se ci sedessimo a tavola e continuassimo a mangiare, mangiare, mangiare senza sosta, per 24 ore al giorno! E questo crea nervosismo che può trasformarsi a lungo andare in nevrosi.
Ecco quindi come affrontare un rientro pieno di (troppi) stimoli anche da questo punto di vista. Fai una passeggiata, fai una corsa, vai in piscina oppure, fai yoga. Fai qualunque attività fisica catartica che ti permetta di scaricare tutto il pattume che si è accumulato durante la giornata nella tua mente e che senti gravare come un peso sul tuo corpo. L’attività fisica è una vera e propria tecnica di purificazione necessaria per l’uomo occidentale moderno.
4 – meditare. Un tempo le persone erano naturalmente meditative. Era normale fermarsi ad ascoltare il canto degli uccellini o osservare gli alberi o le stelle. Noi questo, al giorno d’oggi, forse lo facciamo giusto in vacanza. E’ quindi necessario per la nostra salute mentale – lo dicono ormai già da tempo anche le neuroscienze cognitive – prenderci un tempo per fermarci e fare pulizia e ordine nella nostra mente.
La meditazione è questione di vita o di morte
Dopo aver scaricato il corpo con un po’ di attività fisica, come tecnica preliminare, siediti e chiudi quelle porte dei sensi che continuano a raccogliere stimoli dall’esterno. Lascia fuori il mondo e rimani solo in contatto con il tuo Sé. In questi momenti tutto ciò che si è accumulato dentro di te viene separato. Ciò che ti serve viene assimilato, ciò che non serve più viene eliminato, come una scoria. Questa “pulizia” ti permette di liberati, di uscire dall’ipnosi del correre continuo e del susseguirsi e concatenarsi automatico delle azioni e dei pensieri. Questo spazio, come diceva Patanjali, ti permette di esistere semplicemente. Vivere libero da qualsiasi scopo o intento. Essere decondizionato e ritrovare un cielo sconfinato.
Se non sai da dove cominciare, puoi trovare qui alcuni percorsi come Calma la mente (inizia da Calma la mente 1) o Spegni la lavatrice mentale anche per chi non ha mai meditato prima.
Ti aiuteremo a ritrovare il tuo cielo sconfinato!