La preghiera strumento per il risveglio spirituale
Che cos’è la preghiera? Tutti le diamo un nostro significato, basato sul nostro vissuto e sui nostri valori. Per alcuni è una sequenza di frasi imparate a memoria da bambini, per altri un codice per dialogare con il divino. Spesso dimentichiamo che la preghiera è uno strumento per il risveglio spirituale e può essere annoverata, per i suoi effetti, tra le tecniche di meditazione.
Senti che l’ansia ha il sopravvento su di te? Vorresti fare qualcosa per stare meglio, ma non sai cosa fare? Hai provato a meditare, ma fai fatica?
Ecco una soluzione facile facile per cambiare le tue giornate. Ci arriviamo in un attimo.
Il più delle volte per noi la preghiera comporta una richiesta per il benessere nostro o di qualcuno a noi caro. Ma questa è la preghiera dell’uomo comune.
Essenzialmente la preghiera significa l’acquietarsi del turbinio della mente, l’elevarsi dell’ordinaria coscienza mondana, il principio osservante a un livello di pura consapevolezza, che trascende lo stato mentale per qualità, profonda tranquillità e armonia.
Insomma, la vera preghiera è una cosa che sappiamo fare tutti, è ringraziare. Quando siamo grati per l’esistenza, la magnificenza della Natura e la bellezza in sé, di un fiore, di un gesto, di un profumo, del colore del cielo, stiamo pregando veramente. (Vedi anche il nostro articolo Come rilassare la mente immergendosi in natura)
Con questa visione di gratitudine, si apre una finestra interiore su un diverso orizzonte, il risveglio per la meraviglia porta ad accordare l’essere dell’uomo al battito della pulsazione universale. E la preghiera e la meraviglia insegnano anche ad amare se stessi. E’ più chiaro ora come la preghiera si possa fare strumento per il risveglio spirituale?
Le preghiere di pietra
In tutte le ere la preghiera ha contraddistinto l’attività umana. Templi, santuari e chiese che disseminano il pianeta sono simboli stupefacenti del desiderio dell’uomo di venerare una forza più grande di lui. Sono preghiere fatte non di parole ma di pietre.
Laddove non ha innalzato preghiere di pietra, l’uomo ha creato preghiere di pensiero, rituali verbali, gestuali, nutriti da intuizioni profonde riguardo il significato, l’effetto e lo scopo della preghiera come strumento per il risveglio spirituale. Questo è ad esempio il Rigveda, uno dei più antichi testi della tradizione vedica e il primo dei Veda.
Se da secoli l’uomo mette in atto questa pratica non solo perché ha fede, ma perché la fede risponde a un suo bisogno di benessere psicofisico, possiamo star certi che funzionerà anche per noi.
Ecco allora che possiamo fare un diario della gratitudine. Ogni giorno, a inizio o a fine giornata, scriviamo almeno tre cose di cui possiamo essere grati. Sicuramente questo numero che ora ci sembra enorme, si rivelerà davvero troppo piccolo e ci accorgeremo che siamo grati per molte più cose!!
Questa è una piccola ricetta di felicità.
Buona pratica!