Terapia del suono
Già da molti anni sentiamo parlare di musicoterapia, una delle declinazioni possibili della terapia del suono. Per la nostra mente occidentale, infatti, è più facile accogliere il fatto che una musica possa farci stare bene che non il suono come frequenza. Tutti abbiamo provato in prima persona quanto una canzone particolare ci cambi l’umore e sappiamo che una musica vivace può darci la carica e portarci anche ad aver voglia di ballare, mentre una musica malinconica può in un attimo portarci a sensazioni nostalgiche.
Insomma, sappiamo bene che la musica muove le nostre emozioni. E possiamo ben comprendere che applicata in un certo modo possa aiutare, soprattutto in ambito psicologico. Oggi sappiamo che è un valido aiuto anche in quello motorio e per affrontare diversi disturbi e patologie.
Esistono due tipi di musicoterapia, una legata all’ascolto e una attiva. Quest’ultima prevede che la persona partecipi attivamente all’esecuzione della musica, andando così a coinvolgere anche l’aspetto motorio.
La musicoterapia è molto usata soprattutto in ambito pediatrico e geriatrico, come terapia integrativa in ambito oncologico e spesso viene affiancata a terapie psichiatriche e nella riabilitazione neurologica.
Ecco questa è la magia della musica. Ma di cosa è “fatta” la musica se non di suoni? Se si accetta la musicoterapia, non si può non accettare anche la terapia del suono in generale e, andando ancora più in là, la terapia delle frequenze, come ad esempio quelle delle campane tibetane, che ormai tutti sanno, almeno in teoria, quanto siano rigeneranti e rilassanti. Se vuoi saperne di più sulle campane tibetane, leggi il nostro articolo sulla potenza del loro suono: Il suono delle campane tibetane.
Passiamo quindi all’aspetto scientifico di questa magia musicale.
Studi scientifici sugli effetti della terapia del suono
Oltre alla nostra diretta esperienza su come una musica, e quindi il suono, possa avere un effetto terapeutico, sono state fatte ricerche scientifiche approfondite. Queste hanno dimostrato come la terapia del suono intervenga e agisca sui vari “sistemi” del nostro corpo.
Gli effetti che si vengono a creare sono validi sia che si tratti di musica, sia che si tratti di semplice suono creato sul momento in un contesto di trattamento, anche solo ai fini del rilassamento, come può avvenire durante un bagno di suoni, un trattamento con le campane tibetane o per un massaggio sonoro armonico.
Tra i meccanismi fisiologici su cui interviene la terapia del suono, c’è l’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi per riportare in equilibrio il sistema nervoso autonomo – in genere iperattivato nella sua parte orto-simpatica, quella che si attiva per farci attaccare o fuggire come se fossimo davanti a una tigre. L’ipotalamo è la parte del cervello che regola il sistema nervoso centrale e che, collaborando con l’ipofisi, dirige la produzione di ormoni e neurotrasmettitori nel corpo.
Il suono attiva le reti neurali correlate alla produzione di endorfine, quei neurotrasmettitori che possono attenuare il dolore, ridurre lo stress e portare una sensazione di benessere.
Tra gli effetti correlati c’è quindi la riduzione del livello di ansia e stress, correlati a loro volta alla produzione delle sostanze riversate nel sangue quando il corpo si preallerta per scappare o fuggire. La riduzione di queste sostanze, in primis adrenalina e cortisolo, ha a sua volta un effetto protettivo del sistema cardiovascolare.
Inoltre la ricerca scientifica ha dimostrato che l’ascolto della musica durante l’esercizio fisico può aiutare la coordinazione e la motricità del corpo. Ugualmente, ed è comunemente noto, l’ascolto di musica e suoni terapeutici ha effetti già nel grembo materno, aiutando la crescita dei bimbi già nel periodo prenatale. Approfondiremo questo argomento in uno dei prossimi articoli, parlando del Grembo Armonico.
Per approfondire in modo divulgativo quanto la musica può essere curativa, puoi leggere qui.
Musica e geometria sacra
Anche in antichità si conosceva l’ effetto terapeutico del suono. Come abbiamo scritto in altri articoli, la terapia del suono con le campane tibetane è un metodo antichissimo di rigenerazione. Sia il suono delle campane tibetane che quello del gong armonizzano e rilassano profondamente agendo su entrambi gli emisferi del cervello, andando a riequilibrarli.
I suoni armonici inoltre agiscono secondo l’ordine armonico della natura. Anche Pitagora lo sapeva. Infatti, individuò i rapporti matematici che regolano la natura e l’universo nel microcosmo come nel macro (stelle e pianeti), individuando anche la regola aurea delle proporzioni. Ma aveva riportato questa stesso concetto anche nell’ambito del suono.
Pitagora infatti aveva enunciato la teoria dell’armonia delle sfere. Secondo lui l’intero universo si reggeva su un sistema di proporzioni numeriche e riteneva che i corpi celesti producessero una sorta di musica che consisteva in formule armonico-matematiche.
La teoria della musica delle sfere continuò a essere seguita fino al XVII secolo.
Pitagora riteneva che il suono delle sfere fosse udibile solo dall’orecchio dei veggenti. Come non trovarvi un parallelo con gli antichi rishi del mondo indovedico che udirono l’OM identificandolo come il suono di origine dell’universo, cioè del Big Bang?
Oggi l’OM viene vibrato come suono meditativo nelle pratiche legate allo yoga, che se vogliamo è una forma semplicissima ma molto potente di terapia del suono.
E come non pensare alla risonanza di Shumann, il suono prodotto tra la cavità stratosferica della terra e quella inferiore della ionosfera? La risonanza di Shumann è una particolare frequenza dettata dalle oscillazioni del campo elettromagnetico terrestre.
“I ricercatori hanno scoperto che quei 7.8 Hz delle onde di Schumann vibrano alla medesima frequenza di una parte specifica del nostro cervello, l’ippocampo. Questa area cerebrale parrebbe associata ad un certo tipo di memoria, alla motivazione ed al controllo delle emozioni e sembra giochi un ruolo importante nel controllo delle risposte dell’organismo allo stress.” Franco Bianchi
Quando i due emisferi entrano in risonanza, vibrano alla stessa frequenza delle risonanza di Shumann. Siamo indissolubilmente legati all’Universo e alle sue energie.
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