Yoga terapeutico: scopri perché yoga è una medicina naturale
Di yoga terapeutico, yoga terapia, yoga therapy si sente ormai parlare ovunque. Personalmente sto proprio seguendo dei moduli della scuola Yoga Therapy di Boris Bazzani. Boris e il medico con cui collabora in questo meraviglioso progetto, hanno ideato un metodo in cui asana, pranayama e mantra vengono usati per creare un vero e proprio farmaco.
Terapia [dal gr. ϑεραπεία]: In medicina, studio e attuazione concreta dei mezzi e dei metodi per combattere le malattie (dal dizionario Treccani).
Inoltre lo yoga e i suoi benefici psicologici sono ormai comprovati da innumerevoli studi scientifici. La psicologa poi insegnante di yoga Gaia Bergamaschi ha scritto un libro intitolato proprio Yoga Therapy.
Sappiamo che lo yoga, nell’ambito del sapere induista, corrisponde alla psicologia e che pertanto non sarebbe “lecito” farlo rientrare nell’ambito medico. Questo è uno dei crucci della mia vita. Infatti per me lo yoga non è stato solo la salvezza da un punto di vista psicologico, ma anche proprio riguardo ad una patologia fisica. Ne parlerò nel prossimo articolo!
Il potere terapeutico degli asana
In generale, la pratica delle “strane” posizioni che caratterizzano lo yoga (asana) è già di per sé yoga terapeutico. Può avere infatti benefici, spesso immediati, per:
- mal di schiena localizzato
- dolori alla zona cervicale
- cattiva digestione
- stitichezza
- insonnia
- scarsa concentrazione
- irritabilità
- malumore
Muovendo il rachide, la colonna, si vanno ad attivare le fasce di nervi ad essere correlate a loro volta associate a determinati organi. Nella colonna passa il midollo spinale che è il proseguimento del cervello, quindi muovendo la colonna nutriamo il sistema nervoso e il cervello stesso.
Lavorare ad hoc su una parte specifica della schiena, crea delle vere e proprie pillole su misura che hanno benefici scientificamente comprovati e nessun effetto collaterale.
Quello che al giorno d’oggi la scienza sta confermando da un punto di vista scientifico (il perché queste posizioni curano davvero e il come agiscono a livello neurofisiologico ), gli yogi di un tempo lo sperimentavano senza porsi troppe domande. O meglio, sapevano che funzionava e non avevano bisogno che la scienza desse nessuna conferma.
Cosa succede ai geni e alle cellule quando ti rilassi quando fai yoga
Ma noi non siamo yogi, non viviamo in India e abbiamo un’impalcatura mentale che spesso necessita di spiegazioni razionali, se vogliamo far sì che l’innata capacità del corpo di tornare in omeostasi si attivi.
Anche se, in effetti se ci fermiamo un attimo a pensarci, quando prendiamo una medicina non facciamo altro che velocizzare ciò che di per sé accade nelle nostre cellule. Il nostro corpo ha dentro di sé la capacità di curarsi, se no nemmeno le cure tradizionali potrebbero farlo. Se la pelle non avesse la capacità di rimarginarsi, nemmeno coi punti di sutura lo farebbe.
Sembra fantascienza, ma ormai stiamo vivendo un cambio epocale di paradigma, in cui l’epigenetica non può più essere trascurata.
Un gene può essere espresso in migliaia di modi diversi a seconda del neurotrasmettitore che lo “accende”: nelle vescicole delle sinapsi, ove avviene lo scambio di informazione tra le cellule neuronali, ce ne sono a migliaia. Eppure il nostro ambiente continua a far sì che vengano attivati gli stessi neurotrasemttitori che si agganciano, nella cellula che li riceve, agli stessi recettori che faranno esprimere al gene contenuto nel DNA della cellula attivata le stesse proteine.
Ma se cambiamo il nostro ambiente che succederebbe? Se cambiamo le frequenze di ciò che sta attorno e dentro alle cellule?
Yoga terapeutico per yogi contemporanei
Nella fattispecie, quando proviamo emozioni elevate quali la gioia, l’amore, la gratitudine produciamo una gran quantità di IgA, “marcatore proteico della forza del sistema immunitario, principale proteina responsabile di una sana funzione immunitaria e del sistema di difesa interno”, come insegna il mitico dott. Joe Dispenza. Joe Dispenza è un chirurgo americano che si è auto-curato, meditando, da una lesione alla spina dorsale e che ora dedica la vita a insegnare alle persone a fare lo stesso. Sia che si tratti di malattie fisiche che di disagi psicologici o relazionali.
Tutto parte da noi stessi, da quello stato di quiete che permette al sistema di rimanere o tornare omeostasi e dal quale provare emozioni elevate che permettono a un diverso tipo di intelligenza di curarci. Anche da malattie gravi. E sapete come? Rilassando il corpo e la mente, smettiamo di produrre ormoni dello stress prodotti dai geni spinti a manifestar quel tipo di proteina proprio da un ambiente interiore sempre allerta (lo stress cronico mantiene il corpo perennemente attivato, letteralmente, come se dovesse fronteggiare una tigre).
E quando i livelli di stress sono alti, quelli dell’IgA si abbassano, compromettendo il sistema immunitario (regolando verso il basso l’espressione del gene che produce questa proteina e, viceversa, regolando verso l’alto quella del gene che produce il cortisolo e l’adrenalina, responsabili dello stress).
Provai brividi di gioia la prima volta che percepii questi concetti dal punto di vista delle infinite possibilità: posso, possiamo, esprimere noi stessi e il nostro corpo in migliaia di modi diversi, tanto quanti sono i neurotrasmettitori contenuti nelle vescicole che poi si trasmettono nelle sinapsi.
Ma cosa c’entra tutto questo con lo yoga terapeutico?
Lo yoga aiuta il corpo a tornare in questo stato di naturale relax: per questo è yoga terapeutico di per sé!
Che poi ci siano posizioni che aiutano ad andare in bagno (e lo confermo), a dormire meglio (e lo confermo), a digerire meglio (e lo confermo), ad alleviare i dolori nel corpo (e lo confermo) non credo ci sia nemmeno bisogno di dirlo. Ormai tante persone un tempo restie si avvalgono dello yoga proprio per il suo potere terapeutico, anche se magari non sanno esattamente perché funzioni.
Ma io credo che alla fine non ci sia nemmeno così bisogno di saperlo. E non si tratta nemmeno dell’effetto placebo, che poi, diciamolo, che male fa?
Si tratta del fatto di provare sulla propria pelle i benefici di queste pratiche e di non aver bisogno di altro per essere sicuri della loro efficacia.
D’altronde quando prendiamo un’aspirina non sappiamo mica che reazioni avvengono nelle nostre cellule, eppure ci fidiamo.
Ecco lo yoga ci insegna a fidarci anche di altro: di quell’innata intelligenza che abbiamo dentro di noi, che ci fa battere il cuore e scorrere il sangue nelle vene e che, sì, ci può anche guarire.
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